lunedì 5 dicembre 2011

05.12.2011: Il fumo nella giornata nazionale della salute mentale

Orientativamente una sigaretta su tre è fumata da una persona con un disturbo mentale. La diffusa convinzione che le persone con malattie psichiatriche siano incapaci di smettere di fumare deve essere modificata. Da una recente revisione della letteratura sulla cessazione del fumo in psichiatria (Network of Health Promoting Hospitals in Denmark, March 2007) sono stati evidenziati diversi luoghi comuni che sono riportati sulla colonna a sinistra; nella colonna destra è riportato l’orientamento attuale in materia di tabagismo.
Smettere di fumare non è prioritario nei soggetti psichiatrici
Il fumo è la causa di morte della metà dei soggetti psichiatrici, smettere è assolutamente prioritario (migliora la salute mentale e fisica dei pazienti psichiatrici)
I malati mentali non possono né vogliono smettere
esprimono interesse e riescono a smettere se adeguatamente sostenuti
Smettere vuol dire peggiorare da un punto di vista psichico
se adeguatamente sostenuti è vero proprio il contrario e poi smettere di fumare permette di ridurre il carico psicofarmacologico
I malati mentali devono fumare anche durante il trattamento
non vi è alcun rischio in ciò, i trattamenti possono essere prolungati e i dosaggi possono essere elevati
Il fumo è socialità per i malati di mente
assorbe molte risorse e comporta limitate possibilità di lavoro e di riscatto sociale
I trattamenti per smettere di fumare non funzionano sui malati mentali
la cessazione tende ad essere un processo più lento nelle persone con disturbi psichici, ma è possibile

Attualmente si ritiene che il fumo sia una concausa nell'insorgenza di disturbi di tipo psicologico come ansia e depressione. La letteratura scientifica attuale sottolinea che il tabagismo impatta sfavorevolmente sul trattamento psichiatrico ed è associato con incrementati sintomi depressivi e comportamento a rischio di suicidio (1). Fumare potrebbe costituire una strategia di coping disadattiva per gestire l'ansia (2). In altre parole il fumo di tabacco non è un sollievo dello stress, ma piuttosto è il fallimento del tentativo di smettere a generare l'ansia (3).
Peraltro, nel fumo di sigaretta sono state isolate sostanze ansiogene come la FG-7142 (metilammide dell'acido beta-Carboline-3-carbossilico); più precisamente detta sostanza è un agente ansiogeno che non si trova nella sigaretta stessa, ma nel fumo di sigaretta (4). La FG-7142 ha un'alta affinità per il sito di legame delle benzodiazepine nel cervello (5). Detto sito di legame si trova specificamente tra le subunità γ e α del recettore GABA-A, e lì la FG-7142 agisce come antagonista "attivo", cioè in maniera opposta alle benziodiazepine (che sono ansiolitiche) e quindi come antagonista inverso. Infatti, detta sostanza, differentemente rispetto alle benzodiazepine, determina un effetto ansiogeno, riducendo il tono gabaergico cerebrale (6, 7).
Sempre nell'ambito dello spettro delle patologie ansiose va menzionato il disturbo di panico per il quale è ormai accettato ampiamente un ruolo causale del fumo di tabacco (8).
Il fumo di sigaretta può influenzare, peraltro, gli aspetti della suicidalità nella schizofrenia, patologia psichiatrica in cui la prevalenza del fumo di sigaretta è significativamente superiore rispetto a quella della popolazione generale (9). I risultati di uno studio rivelano che i fumatori affetti da schizofrenia mostrano più alti tassi di ospedalizzazione, tentativi di suicidio nel corso della vita, effetti collaterali da trattamento antipsicotico, psicopatologia, impulsività, depressione, ansia e rischio di suicidio rispetto ai non fumatori affetti da schizofrenia (9).
Dunque, in considerazione della notevole morbilità e mortalità associata al fumo di sigaretta, è assolutamente necessario individuare trattamenti per promuovere la cessazione dell'abitudine al fumo e affrontare condizioni di comorbidità psichiatriche contemporaneamente (10). Il trattamento del tabagismo non danneggia il recupero della salute mentale (1).
Dunque fondamentalmente devono essere investite più risorse sulla popolazione psichiatrica, e i clinici devono essere più decisi nel chiedere ai pazienti se sono interessati a smettere di fumare.

1. Prochaska JJ: Failure to treat tobacco use in mental health and addiction treatment settings: a form of harm reduction? University of California-San Francisco, 401 Parnassus Avenue, San Francisco, CA 94143-0984, USA. JProchaska@ucsf.edu. Drug Alcohol Depend. 2010 Aug 1;110(3):177-82.
2. McCabe RE, Chudzik SM, Antony MM, Young L, Swinson RP, Zolvensky MJ: Smoking behaviors across anxiety disorders. Department of Psychiatry and Behavioural Neurosciences, McMaster University, Anxiety Treatment and Research Centre, St Joseph's Healthcare, 50 Charlton Ave. East, Ont, Hamilton, Canada L8N 4A6. rmccabe@stjosham.on.ca. J Anxiety Disord. 2004;18(1):7-18.
3. McDermott MS, Marteau TM, Hollands GJ, Hankins M, Aveyard P: Change in anxiety following successful and unsuccessful attempts at smoking cessation: cohort study. Florence Nightingale School of Nursing and Midwifery, King's College London, James Clerk Maxwell Building, 57 Waterloo Road, London SE1 8WA, UK. mairtin.mcdermott@gmail.com. Br J Psychiatry. 2013 Jan;202:62-7.
4. Manabe S, Juan Y, Wada O, Ueki A, Kanai Y: N-Methyl-beta-carboline-3-carboxamide (FG 7142): An anxiogenic agent in cigarette smoke condensate and its mechanism of formation. Department of Hygiene and Preventive Medicine, Faculty of Medicine, University of Tokyo, 7-3-1 Hongo, Bunkyo-ku, Tokyo 113, Japan. Environ Pollut. 1995;89(3):329-35.
5. Ninan PT, Insel TM, Cohen RM, Cook JM, Skolnick P, Paul SM: Benzodiazepine receptor-mediated experimental "anxiety" in primates. Science. 1982 Dec 24;218(4579):1332-4.
6. Dorow R, Horowski R, Paschelke G, Amin M: Severe anxiety induced by FG 7142, a beta-carboline ligand for benzodiazepine receptors. Lancet. 1983 Jul 9;2(8341):98-9.
7. Dorow R: FG 7142 and its anxiety-inducing effects in humans. Br J Clin Pharmacol. 1987 June; 23(6): 781–782.
8. Bertoli G, Cosci F: I disturbi affettivi nei fumatori. Tabaccologia 2011; 4:33-38.
9. Kao YC, Liu YP, Cheng TH, Chou MK: Cigarette smoking in outpatients with chronic schizophrenia in Taiwan: relationships to socio-demographic and clinical characteristics. Department of Psychiatry, Songshan Armed Forces General Hospital, Taipei, Taiwan, Republic of China. freud001@ms45.hinet.net. Psychiatry Res. 2011 Dec 30;190(2-3):193-9
10. Ait-Daoud N, Lynch WJ, Penberthy JK, Breland AB, Marzani-Nissen GR, Johnson BA: Treating smoking dependence in depressed alcoholics. Department of Psychiatry and Neurobehavioral Sciences, University of Virginia, Charlottesville, Virginia, USA. Alcohol Res Health. 2006;29(3):213-20.
Guglielmo Lauro
(medico)
vedi anche:
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Foto: "Disagio Mentale" - Concetta Di Lillo (ITIS "Giordani" - Caserta)
1a classificata Concorso Fotografico "Il Buio e il Colore: uno scatto di...follia!",  organizzato  dalla UOSM dell'ASL Caserta in collaborazione con l'Istituto Professionale "E. Mattei" di Caserta.

9 commenti:

  1. La vareniclina può essere efficacemente proposta nel trattamento del tabagismo per il paziente con diagnosi di schizofrenia?

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    1. La vareniclina, un farmaco ampiamente utilizzato nel trattamento del tabagismo grazie all'azione di agonismo parziale dei recettori nicotinici α4β2, è anche un agonista pieno a livello dei recettori nicotinici α7. Quest'ultima azione risulta di un certo interesse in quanto può consentire di intervenire sui processi cognitivi alleviando alcuni disturbi osservati in malattie psicotiche come la schizofrenia (1).
      1. Goktalay T, Buyukuysal S, Uslu G, Coskun AS, Yorgancioglu A, Kayir H, Uzbay T, Goktalay G: Varenicline disrupts prepulse inhibition only in high-inhibitory rats. Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry. 2014 Aug 4;53:54-60.

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  2. I pazienti psichiatrici fumatori sono socialmente più pericolosi rispetto ai pazienti psichiatrici non fumatori?

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    1. Verosimilmente sì, soprattutto se pensiamo che il fumo di sigaretta, già associato ad evidenti anomalie cerebrali rilevabili alla Risonanza Magnetica, agisce su una struttura già disturbata a livello neuropsichico.
      La cronaca nera ci dà vari esempi in proposito:
      -18.12.14 picchiato a morte l'11 dicembre per un pacchetto di sigarette negato a un cliente con problemi psichici
      -17.04.13 Uccide la madre: «Non mi dava i soldi per le sigarette»

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  3. Ho letto che il fumo delle madri è correlabile allo sviluppo di schizofrenia nei figli. È possibile?

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    1. Vi sono numerosi studi che hanno evidenziato come l'esposizione prenatale al tabacco agisca sul sistema nervoso determinando numerosi problemi neuropsichici (problemi di impulsività, comportamento oppositivo, immaturità, instabilità emotiva, di aggressività da parte di bambini in età prescolare, nonché allo sviluppo di comportamenti criminali o delinquenziali più tardi nella vita). Uno studio recente (1) condotto tra la Columbia University e la Finlandia su un campione di 1000 soggetti, alcuni dei quali affetti da schizofrenia, ha messo in luce come il rischio di sviluppare questo disturbo psichiatrico sia più elevato in quei bambini la cui madre ha assunto nicotina durante la gravidanza. Gli studiosi hanno anche spiegato che se il consumo di sigarette da parte della donna in stato interessante è elevato, il bambino ha il 38% in più di possibilità di ammalarsi.
      1. Niemelä S, Sourander A, Surcel HM, Hinkka-Yli-Salomäki S, McKeague IW, Cheslack-Postava K, Brown AS: Prenatal Nicotine Exposure and Risk of Schizophrenia Among Offspring in a National Birth Cohort. Am J Psychiatry. 2016 May 24.

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  4. Meglio utilizzare la vareniclina o il bupropione per la cessazione tabagica nel paziente psichiatrico?

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    1. dott. Guglielmo Lauro20 giugno 2016 alle ore 22:38

      In linea di massima prenderei in considerazione la vareniclina; anche se in qualche caso (ad es. nel disturbo post-traumatico da stress) è documentata una buona efficacia del bupropione.
      Comunque, secondo un recente studio la vareniclina non è risultata associata a peggioramento della salute mentale dopo aggiustamento dei disturbi psichiatrici preesistenti, a differenza di quanto si è riscontrato per il bupropione; quest'ultimo, infatti, è stato associato ad un peggioramento dello stato di salute mentale (Shewale AR, Borse MS, Brown JD, Li C: Mental health status of varenicline and bupropion users during a quit attempt compared to current smokers, other quitters, and non-smokers. Drug Alcohol Depend. 2015 Sep 1;154:132-8).

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