sabato 10 settembre 2016

22.09.2016 - Fertility Day: il fumo fa malissimo e sostiene la denatalità!


Il ministero della Salute ha promosso per il 22 settembre una giornata nazionale di informazione e formazione sulla fertilità. È stata denominata Fertility Day per richiamare l’attenzione di tutta l’opinione pubblica sul tema della fertilità e si è posti l'obiettivo oltre che di proteggerla anche di rivederla non solo come bisogno della coppia, ma come bisogno dell'intera società.
Dunque, qual è il principale suggerimento per proteggere la salute riproduttiva delle coppie? Non fumare! Anche se la diffusione del fumo mostra da sempre una prevalenza nel genere maschile, il fumo femminile ha una portata sociale non di secondaria importanza; infatti, il fumo femminile, specie in gravidanza, può compromettere oltre la propria salute riproduttiva anche quella futura dei nascituri, sia maschi che femmine.
Il fumo è una piaga sociale che comporta innegabili svantaggi sulla salute in generale, ma anche sulla salute riproduttiva dell'intera società, oltre ad incidere negativamente sulla precarietà economica del Paese per curarne le malattie tabacco-correlate: al fumo è associato fino al 15% della spesa sanitaria complessiva nei Paesi industrializzati (1).
Osservando il fenomeno retrospettivamente possiamo rilevare che la fecondità italiana è scesa dal 1977 sotto il livello di “sostituzione” (2 figli per donna), con una tendenza alla progressiva riduzione nei decenni successivi. Peraltro, la metà degli anni '70 del secolo scorso rappresenta l'epoca in cui vi è stato un sensibile aumento della diffusione del fumo di sigaretta nella donna ed in cui si è registrato l'aumento del 50% della mortalità per tumori polmonari fumo-correlati.
È evidente dunque come il fumo indebolisca la fertilità e la crescita sociale con conseguenze negative sullo sviluppo demografico. Vediamo come!
Oramai è accertato attraverso numerosi studi che il fumo di tabacco compromette quasi tutti i sistemi coinvolti nei processi riproduttivi (2). Si ritiene attualmente che circa il 13% dell’infertilità femminile dipenda dal fumo, il quale danneggia le ovaie e tende ad anticipare il periodo della menopausa. Anzi, a proposito della menopausa precoce, quest'ultima è stata significativamente correlata anche all'esposizione del solo fumo passivo (3, 4). Più specificamente il fumo di tabacco incide sulla funzione tubarica e sulla motilità ciliare interferendo con il concepimento spontaneo (5). 
Diversi studi epidemiologici indicano che le fumatrici impiegano in media più di un anno a concepire, rispetto alle non fumatrici (6), altri studi hanno confermato che una fumatrice impiega un tempo maggiore di circa il 50% di rimanere incinta rispetto ad una non fumatrice.
Inoltre, il fumo rappresenta un fattore di rischio indipendente (*) di morte fetale intrauterina (7) e nelle fumatrici si registra un rischio di aborto spontaneo moltiplicato per due.
Negli studi sull'applicazione delle tecniche di fecondazione assistita sono stati trovati risultati analoghi: nelle fumatrici è stata osservata una diminuzione del 17,2% degli ovociti recuperati dopo stimolazione ovarica farmacologica con aumento della dose di gonadotropine somministrate per ottenere l'ovulazione multipla. Entrambi questi fenomeni sembrano dipendere da una diminuzione della riserva ovarica follicolare (8).
Peraltro, non si pensi che una gravidanza portata a termine nonostante il fumo della madre non abbia conseguenze sulla fertilità, ad es. se la donna è a sua volta figlia di una fumatrice potrebbe arrivare ad avere circa il 50% di probabilità in meno di concepire (9), e ancora, il fumo di tabacco delle madri in gravidanza incide sulla spermatogenesi dei futuri figli ancor di più rispetto alla loro eventuale futura condizione di fumatori (10). Osserviamo meglio come il fumo materno esercita un danno sulla futura fertilità della prole.
Nei mammiferi lo sviluppo delle cellule uovo (ovociti) inizia già durante la vita fetale, per cui è facilmente comprensibile come l’effetto ovotossico del fumo di sigaretta possa esercitare il suo danno sulle ovaie e sugli ovociti della prole femminile esposta in utero (11). Peraltro, si ritiene che anche l'esposizione al fumo durante l’allattamento possa compromettere la fertilità della successiva generazione di femmine (11).
Analoghi risultati li osserviamo per quanto riguarda il sesso maschile: ci sono prove che il fumo dalle madri durante la gravidanza possa ridurre drasticamente il numero degli spermatozoi dei loro figli in età adulta fino al 40% (12).
Nell’uomo il fumo attivo comporta una riduzione della fertilità in quanto vengono compromessi i processi di produzione degli spermatozoi (spermatogenesi), la loro concentrazione, la motilità, la vitalità e la loro morfologia (13, 14). Quante più sigarette si consumano, tanto più diminuiscono gli spermatozoi (nei forti fumatori il calo è del 10-17% (12)) e cresce il rischio di danni al DNA.
L’eccessiva infiammazione del liquido seminale sembra essere uno dei meccanismi attraverso cui il fumo altera lo sperma (14); peraltro il fumo comporta una riduzione dell’integrità del patrimonio genetico degli spermatozoi, con diminuzione dell’attività mitocondriale e alterazioni acrosomiali (l'acrosoma è la componente che aiuta le cellule spermatiche a penetrare nell’ovocita) (14). Gli spermatozoi dei fumatori hanno minore capacità di fecondare e, a causa degli elevati tassi di frammentazione del DNA, hanno anche maggiori probabilità di indurre aborto precoce (14). L’intero processo di produzione di uno spermatozoo maturo dura circa tre mesi, quindi, se si è fumatori, la raccomandazione è di buttare la sigaretta almeno tre mesi prima di un tentativo di paternità (14).
L'effetto dannoso del fumo di sigaretta sulla fertilità maschile agisce riducendo il numero di spermatozoi, ma interviene ancora più marcatamente sulla motilità degli stessi (15).
Uno studio su uomini fumatori infertili ha riscontrato, dopo 3 mesi dalla cessazione del fumo, un aumento significativo del volume dello sperma, della concentrazione degli spermatozoi e della conta totale degli spermatozoi ed in una certa misura si sono riscontrati anche effetti positivi sulla motilità e morfologia degli spermatozoi (16).
È noto peraltro che le sigarette possono mandare in crisi anche la virilità in quanto il fumo di tabacco può provocare una disfunzione erettile, comunemente nota come impotenza (17, 18). Il fumo rappresenta il principale fattore di rischio modificabile di disfunzione erettile (17) che si manifesta con una frequenza quasi doppia nei fumatori rispetto ai non fumatori (19). Il nesso fra disfunzione erettile e consumo di tabacco si spiega con diversi effetti del tabagismo, in primo luogo con un insufficiente afflusso di sangue al pene (20). Da uno studio (21) che raggruppava fumatori impotenti in base al numero di sigarette fumate al giorno, è emerso che gli uomini che facevano un uso eccessivo del tabacco (40 sigarette e oltre al giorno) avevano le erezioni notturne più deboli in assoluto; il tabagismo risultava, dunque, connesso a una riduzione anormale della pressione sanguigna nel pene (21). Più il tabagismo è un fenomeno che perdura nel tempo, maggiori sono i danni causati ai sistemi biologici il cui cattivo funzionamento è responsabile dell’impotenza (21). Infatti, in quest'ultimo studio si è osservato che gli uomini che lamentavano una perdita dell’erezione prima dell’orgasmo hanno completamente riacquistato la loro potenza sessuale dopo aver smesso di fumare (21). Dunque, in diversi casi di impotenza possibile recuperare una sana funzione erettile semplicemente smettendo di fumare. Peraltro, la necessità di ricorrere a farmaci per aiutare le prestazioni sessuali (medicated sex) è più frequente in coloro che fumano o che fanno uso di alcol e droghe (22).

In occasione della Fertility Day presso il Centro Antifumo Quit si effettueranno percorsi antifumo per tutte le coppie in età fertile che si prenoteranno, nella settimana del 22.09.2016 direttamente da questo blog (cliccando qui), per effettuare assieme il percorso antifumo.

(*) Si ricorda che per fattore di rischio indipendente si intende che da solo è in grado di aumentare l'incidenza di un fenomeno patologico, indipendentemente dalla presenza di altri fattori predispondenti.

1. Parrot S, Godfrey C: Economics of smoking cessation. BMJ 2004; 328:947-949
2. Marom-Haham L, Shulman A: Cigarette smoking and hormones. Curr Opin Obstet Gynecol. 2016 Aug;28(4):230-5.
3. Ertunc D, Tok EC, Aytan H, Gozukara YM: Passive smoking is associated with lower age at menopause. Climacteric. 2015 Feb;18(1):47-52.
4. Hyland A, Piazza K, Hovey KM, Tindle HA, Manson JE, Messina C, Rivard C, Smith D, Wactawski-Wende J: Associations between lifetime tobacco exposure with infertility and age at natural menopause: the Women's Health Initiative Observational Study. Tob Control. 2015 Dec 14.
5. Ezzati M, Djahanbakhch O, Arian S, Carr BR: Tubal transport of gametes and embryos: a review of physiology and pathophysiology. J Assist Reprod Genet. 2014 Aug 13.
6. Walfisch A, Brown R, Mallozzi A, Hallak M, Shrim A: Maternal characteristics of pregnancies with intrauterine fetal demise. J Perinat Med. 2015 Jun 30.
7. Weinberg CR, Wilcox AJ, Baird DD: Reduced fecundability in women with prenatal exposure to cigarette smoking. Am J Epidemiol. 1989 May;129(5):1072-8.
8. El-Nemr A1, Al-Shawaf T, Sabatini L, Wilson C, Lower AM, Grudzinskas JG: Effect of smoking on ovarian reserve and ovarian stimulation in in-vitro fertilization and embryo transfer. Hum Reprod. 1998 Aug;13(8):2192-8.
9. Cnattingius S: The epidemiology of smoking during pregnancy: smoking prevalence, maternal characteristics, and pregnancy outcomes. Nicotine Tob Res. 2004 Apr;6 Suppl 2:S125-40.
10. Juul A, Almstrup K, Andersson AM, Jensen TK, Jørgensen N, Main KM, Rajpert-De Meyts E, Toppari J, Skakkebæk NE: Possible fetal determinants of male infertility. Nat Rev Endocrinol. 2014 Sep;10(9):553-62.
11. Camlin NJ, Sobinoff AP, Sutherland JM, Beckett EL, Jarnicki AG, Vanders RL, Hansbro PM, McLaughlin EA, Holt JE: Maternal Smoke Exposure Impairs the Long-Term Fertility of Female Offspring in a Murine Model. Biol Reprod. 2016 Feb;94(2):39.
12. Sharpe RM: Environmental/lifestyle effects on spermatogenesis. Philos Trans R Soc Lond B Biol Sci. 2010 May 27;365(1546):1697-712.
13. Dai JB, Wang ZX, Qiao ZD: The hazardous effects of tobacco smoking on male fertility. Asian J Androl. 2015 Apr 7.
14. Antoniassi MP, Intasqui Lopes P, Camargo M, Zylbersztejn DS, Carvalho VM, Cardozo KH, Bertolla RP: Analysis of the sperm functional aspects and seminal plasma proteomic profile from male smokers. BJU Int. 2016 May 21.
15. Lingappa HA, Govindashetty AM, Puttaveerachary AK, Manchaiah S, Krishnamurthy A, Bashir S, Doddaiah N: Evaluation of Effect of Cigarette Smoking on Vital Seminal Parameters which Influence Fertility. J Clin Diagn Res. 2015 Jul;9(7):EC13-5.
16. Deniz Kulaksiz, Tuncay Toprak, Eda Tokat, Mehmet Yilmaz, Mehmet Akif Ramazanoglu, Asgar Garayev, Muhammed Sulukaya, Recep Burak Degirmentepe, Elnur Allahverdiyev, Murat Gul, Ayhan Verit: Sperm concentration and semen volume increase after smoking cessation in infertile men. Int J Impot Res. 2022 Aug 13. 
17. Condra M, Morales A, Owen JA, Surridge DH, Fenemore J: Prevalence and significance of tobacco smoking in impotence. Urology. 1986 Jun;27(6):495-8.
18. Melman A, Gingell JC: The epidemiology and pathophysiology of erectile dysfunction. J Urol. 1999 Jan;161(1):5-11.
19. Mannino DM, Klevens RM, Flanders WD: Cigarette smoking: an independent risk factor for impotence? Am J Epidemiol. 1994 Dec 1;140(11):1003-8.
20. Jeremy JY1, Mikhailidis DP: Cigarette smoking and erectile dysfunction. J R Soc Promot Health. 1998 Jun;118(3):151-5.
21. Hirshkowitz M, Karacan I, Howell JW, Arcasoy MO, Williams RL: Nocturnal penile tumescence in cigarette smokers with erectile dysfunction. Urology. 1992 Feb;39(2):101-7.
22. Mitchell KR, Prah P, Mercer CH, Datta J, Tanton C, Macdowall W, Copas AJ, Clifton S, Sonnenberg P, Field N, Johnson AM, Wellings K: Medicated sex in Britain: evidence from the third National Survey of Sexual Attitudes and Lifestyles. Sex Transm Infect. 2016 Feb;92(1):32-8.
Guglielmo Lauro
(medico)