martedì 31 maggio 2016

Giornata Mondiale senza Tabacco: 31 maggio 2016 - Pronti per il confezionamento anonimo. Noi no!

Il tema della Giornata Mondiale senza Tabacco 2016 rimanda ad una tipologia di "confezionamento anonimo" volta a «limitare o proibire l’uso di loghi, colori, immagini, marchi o informazioni promozionali al di là del nome del brand e del prodotto, da mostrare con caratteri standardizzati» su sfondo color marrone sbiadito (opaque couché), colore codificato come Pantone 448C e considerato tra i meno accattivanti da un numeroso campione fumatori. Dunque, lo slogan "Get ready for plain packaging" (Pronti per il confezionamento anonimo) è orientato a ridurre l'attrattività del tabacco; infatti, la soppressione del brand diminuirebbe la popolarità di una determinata marca di sigarette minimizzando l'idea di una superiore qualità di un tabacco rispetto ad un altro; inoltre, questo tipo di confezionamento anonimo indurrebbe a spostare l'attenzione verso le avvertenze sanitarie sul tabacco (health warnings) e sulle immagini di forte impatto sui danni del fumo. Già in Australia hanno adottato il plain packaging e i governi di altri Paesi aderenti alla Convenzione Quadro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per il Controllo del Tabacco – FCTC, sono in procinto di adottare tale normativa imponendo all'industria del tabacco di produrre confezioni generiche.
Probabilmente in Italia a causa del riemergere del business del contrabbando e della contraffazione delle sigarette, la standardizzazione del confezionamento dei prodotti del tabacco (plain packaging) comporterebbe piuttosto un vantaggio per i gestori delle suddette attività illecite. Quindi sono sorte delle motivate perplessità riguardo l'adozione dei pacchetti anonimi i quali probabilmente non costituiscono una scelta strategica prioritaria per il controllo del fumo di tabacco.
Intanto, secondo gli ultimi dati dell'Osservatorio Fumo Alcol e Droga (OSSFAD–Indagine DOXA-ISS 2016) crescono i fumatori in Italia rispetto all'anno precedente. Tuttavia osservando la prevalenza del fumo di sigarette degli ultimi 8 anni si rileva un andamento pressoché stabilizzato e che si attesta intorno al 22%. Analogamente non si osservano variazioni di rilevo rispetto alla data di iniziazione al fumo di tabacco che è di 17,9 anni (invariata rispetto ai dati dello scorso anno).


Tali dati apparentemente potrebbero far pensare semplicisticamente che gli interventi di prevenzione dei Centri Antifumo negli ultimi anni siano stati pressoché inefficaci. Tuttavia bisogna considerare innanzitutto che le attività dei Centri Antifumo sono largamente sottodimensionate rispetto al bacino di utenza. In Italia vi sono 363 servizi per il trattamento del tabagismo con una utenza media approssimativa di 100 utenti l'anno, a fronte di una popolazione di fumatori pari a 11,5 milioni. Peraltro, il problema del tabagismo è significativamente condizionato dal peggioramento della situazione finanziaria che preoccupa un numero sempre maggiore di italiani: le difficoltà economiche, la mancanza di sicurezze lavorative e di guadagno sono fonte di stress, di fragilità emotive e di insorgenza di psicopatologie che a loro volta favoriscono le dipendenze, prima fra tutte il fumo. Dunque, il fumatore attuale è sempre più problematico e con una dipendenza sempre più difficile da gestire. In altre parole aumentano i fumatori difficili, ovvero quelli per i quali è particolarmente difficile smettere. Ciò perché sono in aumento una serie di condizioni ad alta incidenza di fumo e che sono in crescita: psicopatologie, disturbi psichiatrici, gioco d'azzardo patologico (gambling), uso di cannabis (marijuana o hashish), senza fissa dimora, lavoratori notturni.
Le risorse dei Centri Antifumo sono spesso troppo limitate per poter raggiungere in maniera concreta queste tipologie di fumatori: centri aperti solo pochi giorni a settimana, sospensioni delle attività nei periodi estivi, carenza di personale, etc. 
In occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco e sulla scorta delle suddette considerazioni, piuttosto che avviare iniziative di prevenzionesi è deciso semplicemente di continuare a dare aiuto alle numerose persone che desiderano smettere di fumare, essendo già lunga la lista d'attesa per l'accesso al Centro dove fortunatamente si riscontra un volume di pazienti in notevole crescita rispetto agli anni precedenti.
Guglielmo Lauro
(medico)
Vedi anche:

domenica 8 maggio 2016

8-15 Maggio 2016: settimana di sensibilizzazione mondiale per il retinoblastoma (World Retinoblastoma Awareness Week) - il ruolo del fumo di tabacco


In questa settimana di sensibilizzazione mondiale per il retinoblastoma si vuole portare all'attenzione che tanti bambini sono lasciati parzialmente o totalmente al buio perché è stata rubata loro la vista. Entrambi i genitori devono essere consapevoli che l'integrità delle cellule germinali (uovo e spermatozoo) è di vitale importanza per la nascita di una prole sana e di come la genitorialità biologica inizi molto prima della nascita di un figlio e anche prima del concepimento (1). Infatti, sono numerosi i genitori e gli operatori sanitari che ignorano come il fumo possa costituire un rilevante fattore di rischio modificabile per il retinoblastoma, il tumore maligno con maggiore diffusione in età pediatrica ed il quale coinvolge uno o entrambi gli occhi. Il retinoblastoma rientra nell'elenco delle malattie rare con una prevalenza alla nascita di 6 casi/100000.
Il fumo deve essere evitato non solo perché fa male al singolo, ma perché può anche danneggiare la successiva generazione a causa degli effetti negativi sul genoma paterno (1). Il fumo causa stress ossidativo e questo si riflette in un peggioramento della qualità dello sperma, infatti il fumo attraverso il danno ossidativo al DNA dello sperma paterno può contribuire all'eziologia di tumori nei figli come ad esempio il retinoblastoma (1). Ovviamente anche il fumo in gravidanza svolge un ruolo sul retinoblastoma, almeno per quanto riguarda la forma sporadica (2) che in genere colpisce un solo occhio. Diversi studi hanno confermato che fumare in gravidanza può essere un fattore di rischio per lo sviluppo di retinoblastoma e oltre che di altri tipi di tumori cerebrali infantili (3, 4).
Altro aspetto altrettanto importante riguarda la prevenzione terziaria (ovvero delle complicanze) per coloro che sono stati colpiti da retinoblastoma. A tale proposito diversi studi hanno evidenziato che coloro che hanno sviluppato un retinoblastoma, soprattutto se è di tipo ereditario, possono avere una maggiore suscettibilità sviluppare altre forme di neoplasia in futuro (5), specialmente cancro polmonare fumo di tabacco-indotto (6). Pertanto è importante informare gli adulti, con pregressa storia clinica di retinoblastoma, di non fumare mai o di incoraggiarli a smettere (5, 6).

1. Kumar SB, Chawla B, Bisht S, Yadav RK, Dada R: Tobacco Use Increases Oxidative DNA Damage in Sperm - Possible Etiology of Childhood Cancer. Asian Pac J Cancer Prev. 2015;16(16):6967-72.
2. Azary S, Ganguly A, Bunin GR, Lombardi C, Park AS, Ritz B, Heck JE: Sporadic Retinoblastoma and Parental Smoking and Alcohol Consumption before and after Conception: A Report from the Children's Oncology Group. PLoS One. 2016 Mar 18;11(3):e0151728.
3. Heck JE, Contreras ZA, Park AS, Davidson TB, Cockburn M, Ritz B: Smoking in pregnancy and risk of cancer among young children: A population-based study. Int J Cancer. 2016 Aug 1;139(3):613-6.
4. Stavrou EP, Baker DF, Bishop JF: Maternal smoking during pregnancy and childhood cancer in New South Wales: a record linkage investigation. Cancer Causes Control. 2009 Nov;20(9):1551-8.
5. Fletcher O, Easton D, Anderson K, Gilham C, Jay M, Peto J: Lifetime risks of common cancers among retinoblastoma survivors. J Natl Cancer Inst. 2004 Mar 3;96(5):357-63.
6. Foster MC, Kleinerman RA, Abramson DH, Seddon JM, Tarone RE, Tucker MA: Tobacco use in adult long-term survivors of retinoblastoma. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2006 Aug;15(8):1464-8.
Guglielmo Lauro
(medico)

domenica 1 maggio 2016

Grasso addominale: il fumo è tra i fattori che influenzano la forma del corpo

Con l’aumento delle temperature molte persone iniziano a pensare all'estate ed ai metodi migliori per rimettersi in forma per la bella stagione. La voglia di scoprirsi, il mare, il desiderio di apparire al meglio per cui in questo periodo è un fiorire di diete dimagranti, tante redatte da professionisti del settore e altrettante invece adottate col metodo “fai da te”.

Maggio è il mese dei fioretti alimentari, spesso altro, poco camuffato, tentativo di stringere il punto vita prima delle vacanze; solo a poche persone viene in mente di fare il fioretto “di non fumare”. Forse il numero di fumatori (e soprattutto di fumatrici) che proverebbe a smettere aumenterebbe se si conoscessero le influenze che il fumo ha sul giro-vita, oltre che sulla vita in generale. Ormai tutti sono consapevoli degli effetti nocivi del fumo, ma poche persone sanno che ha un effetto anche sull'accumulo di grasso addominale. In generale i dati delle ricerche riportano che nei fumatori, sebbene si riscontri un indice di massa corporea tendenzialmente più basso rispetto ai non fumatori, il rapporto vita-fianchi (Waist to Hip Ratio - WHR) è positivamente associato con la quantità di sigarette fumate al giorno (1); in altre parole, il fumo è associato ad un minore peso corporeo, tuttavia quanto maggiore è il numero di sigarette fumate/dì, tanto maggiore è l'accumulo di grasso addominale (2) con conseguente sviluppo della forma corporea cosiddetta "a mela". L'assai poco invidiabile distribuzione del grasso corporeo "a mela" è ancor meno desiderabile nel sesso femminile in quanto richiama ad un biotipo più tipicamente maschile (biotipo androide). Il biotipo "a pera" (biotipo ginoide), con distribuzione del grasso al di sotto della vita, è caratteristico del sesso femminile fino alla menopausa (estrogeno-dipendente); dopo la menopausa, questo biotipo tende ad assumere quello “a mela”, androide. Pertanto il fumo di tabacco tende a mascolinizzare precocemente le donne nell'aspetto e nella forma corporea, oltre che, come si è già detto, attraverso la ridistribuzione dei depositi adiposi, anche attraverso l'anticipo della menopausa. Il fumo, infatti, specie in donne predisposte, può anticipare la menopausa di diversi anni (3).







Recenti studi rilevano che l'accumulo di grasso addominale associato al fumo è particolarmente evidente nelle donne (4, 5). Il grasso viscerale (detto anche intra-addominale) è un fattore determinante del rischio cardiovascolare; infatti, il rapporto vita-fianchi (WHR) è positivamente correlato, oltre che con il fumo, anche con la pressione sanguigna (6, 7), con la sindrome metabolica (7), con anomalie lipidiche (7) e aterosclerosi precoce (8, 9).
Infine, bisogna aggiungere anche che recenti studi hanno rilevato che l'accumulo di grasso addominale può avere effetti deleteri sulla salute del cervello, soprattutto negli uomini (10, 11).
È pur vero che la cessazione del fumo è associata con un aumento di peso soprattutto per l'aumento della massa grassa, ma va osservato che l'incremento di peso è dovuto anche alla massa muscolare e della densità minerale ossea che tendono ad aumentare dopo aver smesso di fumare (12). Però è importante non farsi condizionare dalla preoccupazione di aumentare di peso dopo la cessazione del fumo, perché ciò potrebbe influenzare la motivazione a smettere e la fiducia nelle proprie capacità di raggiungere l'obiettivo della cessazione completa (13).

1. Bamia C, Trichopoulou A, Lenas D, Trichopoulos D: Tobacco smoking in relation to body fat mass and distribution in a general population sample. Int J Obes Relat Metab Disord. 2004 Aug;28(8):1091-6.
2. Kwok S, Canoy D, Soran H, Ashton DW, Lowe GD, Wood D, Humphries SE, Durrington PN: Body fat distribution in relation to smoking and exogenous hormones in British women. Clin Endocrinol (Oxf). 2012 Dec;77(6):828-33.
3. Wainer R: [Smoking and ovarian fertility]. Gynecol Obstet Fertil. 2001 Dec;29(12):881-7.
4. Akbartabartoori M, Lean ME, Hankey CR: Relationships between cigarette smoking, body size and body shape. Int J Obes (Lond). 2005 Feb;29(2):236-43.
5. Clair C, Chiolero A, Faeh D, Cornuz J, Marques-Vidal P, Paccaud F, Mooser V, Waeber G, Vollenweider P: Dose-dependent positive association between cigarette smoking, abdominal obesity and body fat: cross-sectional data from a population-based survey. BMC Public Health. 2011 Jan 11;11:23.
6. van Rooyen JM, Kruger HS, Huisman HW, Wissing MP, Margetts BM, Venter CS, Vorster HH: An epidemiological study of hypertension and its determinants in a population in transition: the THUSA study. J Hum Hypertens. 2000 Dec;14(12):779-87.
7. Gupta R, Rastogi P, Sarna M, Gupta VP, Sharma SK, Kothari K: Body-mass index, waist-size, waist-hip ratio and cardiovascular risk factors in urban subejcts. J Assoc Physicians India. 2007 Sep;55:621-7. 
8. Lee CD, Jacobs DR Jr, Schreiner PJ, Iribarren C, Hankinson A: Abdominal obesity and coronary artery calcification in young adults: the Coronary Artery Risk Development in Young Adults (CARDIA) Study. Am J Clin Nutr. 2007 Jul;86(1):48-54.
9. Ge W, Parvez F, Wu F, Islam T, Ahmed A, Shaheen I, Sarwar G, Demmer RT, Desvarieux M, Ahsan H, Chen Y: Association between anthropometric measures of obesity and subclinical atherosclerosis in Bangladesh. Atherosclerosis. 2014 Jan;232(1):234-41.
10. Cyrus A Raji, Somayeh Meysami, Sam Hashemi, Saurabh Garg, Nasrin Akbari, Ahmed Gouda, Yosef Gavriel Chodakiewitz, Thanh Duc Nguyen, Kellyann Niotis, David A Merrill, Rajpaul Attariwala: Visceral and Subcutaneous Abdominal Fat Predict Brain Volume Loss at Midlife in 10,001 Individuals. Aging Dis. 2023 Aug 28. 
11. Sapir Golan Shekhtman, Ethel Boccara, Ramit Ravona-Springer, Yael Inbar, Hila Zelicha, Abigail Livny, Barbara B Bendlin, Orit Lesman-Segev, Iscka Yore, Anthony Heymann, Mary Sano, Yael Mardor, Joseph Azuri, Michal Schnaider Beeri: Abdominal fat depots are related to lower cognitive functioning and brain volumes in middle-aged males at high Alzheimer's risk. Obesity (Silver Spring). 2024 Feb 27.
12. Rom O, Reznick AZ, Keidar Z, Karkabi K, Aizenbud D: Smoking cessation-related weight gain--beneficial effects on muscle mass, strength and bone health. Addiction. 2015 Feb;110(2):326-35.
13. Tuovinen EL, Saarni SE, Kinnunen TH, Haukkala A, Jousilahti P, Patja K, Kaprio J, Korhonen T: Associations of Weight Concerns With Self-Efficacy and Motivation to Quit Smoking: A Population-Based Study Among Finnish Daily Smokers. Nicotine Tob Res. 2015 Sep;17(9):1134-41. 
Nicoletta De Stefano
(psicologa)
Guglielmo Lauro
(medico)
Il rapporto vita fianchi (Waist to Hip Ratio - WHR) può rappresentare una misura del grasso viscerale; misuriamolo cliccando qui.