Spesso si tende a prendere sottogamba il fenomeno del contrabbando di sigarette, non pensando che da esso possano trarre profitto organizzazioni terroristiche di matrice islamica, come quella che ha rivendicato la strage nella redazione del settimanale satirico parigino Charlie Hebdo a gennaio di quest'anno e quella ritenuta responsabile degli attacchi terroristici avvenuti in diversi luoghi pubblici della capitale francese lo scorso 13 novembre. Infatti, un'importante attività economica con cui diverse organizzazioni terroristiche (Al Qaeda, ISIL/ISIS, Hezbollah, Hamas, FARC, IRA, ETA, PKK, al-Nusra Front) hanno finanziato le proprie casse è il contrabbando di sigarette dette "illicit whites" (sigarette "originali" che non rispettano i parametri di legge per poter essere vendute nei Paesi dell'Unione Europea (UE) e che peraltro sono particolarmente dannose per la salute).
Il commercio illecito di queste sigarette segue peculiari caratteristiche:
Il commercio illecito di queste sigarette segue peculiari caratteristiche:
- avviene in maniera fortemente parcellizzata, ciò comporta una minore tracciabilità rispetto a alle grosse partite tipiche del contrabbando classico; (piccoli quantitativi rientrano in forme di reato minore che spesso può essere estinto pagando una multa)
- rispetto al traffico di droghe quali eroina e cocaina c'è minore problema morale perché tutto sommato si tratta di tabacco che è socialmente accettato, e poi perché non si tratta di sigarette contraffatte, ma di sigarette dette "illicit whites" prodotte legalmente in Paesi extraeuropei, ma non sono ammesse nella UE dove le leggi sono più stringenti (in ogni caso trattandosi di sigarette "originali" i controlli possono essere più facilmente elusi presentando documenti falsi)
- sono di più facile fabbricazione in quanto sono sottoposte a minori controlli e di solito a irrilevanti o assenti oneri fiscali nei Paesi di produzione.