lunedì 28 luglio 2014

Tutto fa PIL: dal contrabbando di sigarette ai proventi di altre attività illegali

Crisi, disoccupazione e progressivo aumento del prezzo dei tabacchi sono i motivi alla base della ripresa di un vecchio business: il contrabbando delle sigarette. Riappaiono, infatti, principalmente nella zona fra Napoli e Caserta, le tipiche "postazioni" per il mercato illecito del tabacco; zaino in spalla e nike false ai piedi, gli addetti alla vendita, dietro il caratteristico banchetto in legno (tecnicamente l'espositore fornito dal cosiddetto "Sistema") sono pronti a soddisfare le esigenze dei fumatori in difficoltà economiche. Secondo fonti di agenzia di stampa, le attività di commercio illecito relative al tabacco sono in forte aumento: la Guardia di Finanza ha sequestrato nei soli primi 6 mesi del 2014 gli stessi quantitativi di sigarette illecite relative all'intero 2013. Si tratta frequentemente delle cosiddette "illicit white", ovvero sigarette prodotte in alcuni Paesi dell'Est e non ammesse alla vendita all'interno dell'Unione Europea perché considerate non rispondenti agli standard di sicurezza comunitari e anzi spesso sono riconosciute come estremamente nocive.
Intanto, secondo un nuovo provvedimento che andrà in vigore dal prossimo autunno, il sistema di contabilità nazionale prevede che saranno conteggiate nel Prodotto Interno Lordo (PIL) oltre al contrabbando di sigarette anche altre attività illegali come il traffico di sostanze stupefacenti, i servizi di prostituzione ed in generale tutte quelle attività illecite che si svolgono sulla base di uno scambio senza erogazione diretta di violenza o di minaccia. Cosicché teoricamente la lotta alle suddette attività illegali potrebbe risultare addirittura antieconomica per le interferenze sulla tenuta del PIL. Infatti, paradossalmente, in base al nuovo provvedimento, più aumentano le attività illegali, più aumenta la ricchezza del Paese; non importa se vengono calpestati legalità e buon senso! In altre parole il sequestro di un'ingente partita di sigarette di contrabbando o di droga, o una retata che coinvolga un grosso giro di prostituzione potrebbe potenzialmente nuocere all'economia, causare un declino della borsa e la salita dello spread. 
A questo punto pare lecito chiedersi se, alla luce della nuova normativa per il calcolo del PIL, l'economia illegale possa costituire un'opportunità per i conti dello Stato. Peraltro, va anche considerato che sarà difficile quantizzare queste attività illecite le quali per loro natura si sottraggono a ogni forma di rilevazione, per cui l'impatto sul PIL potrebbe verosimilmente risultare poco significativo, a meno che non si proceda ad interventi di deregulation o direttamente di maggiore indulgenza verso le trasgressioni alla legalità. Da qui alla liberalizzazione delle droghe (a partire dalla cannabis), alla regolamentazione della prostituzione e alla depenalizzazione del contrabbando il passo diventa pericolosamente breve.
Per fortuna al momento non sono stati considerati dall'Eurostat gli introiti dei serial killer, i proventi della pedofilia, il traffico di organi umani e altre attività criminose di pari allarme sociale. Ciò non toglie che si stanno gettando le basi per una realtà economica priva di senso etico, pericolosa e che non ha nulla a che vedere con il benessere, con il progresso sociale e la qualità della vita. 
Dunque il PIL, ovvero il valore di tutto quello che produce un Paese, per quanto possa essere considerato uno dei principali indicatori della ricchezza complessiva, diventa sempre meno una misura del benessere medio dei cittadini.
Inoltre, a parte le considerazioni sulla liberalizzazione delle droghe o sulla regolamentazione della prostituzione che esulano dagli argomenti propri di questo blog, non bisogna sottovalutare il riemergere del fenomeno del contrabbando di sigarette che, se non adeguatamente contrastato, mina i programmi per smettere di fumare e permette un facile accesso alle sigarette soprattutto a coloro che sono troppo giovani per acquistarle legalmente. Dunque, si spera che lo Stato tenga alto il livello di guardia e prosegua con le operazioni di contrasto al contrabbando ed al traffico illecito di sigarette; infatti, anche se tali operazioni potranno "compromettere" il PIL, costituiranno tuttavia un'importante tutela per la salute dei cittadini.



Dall’elaborazione dei dati dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli risulta che nel 2013 le vendite dei prodotti del tabacco si sono notevolmente ridotte nel corso degli ultimi anni (vedi fig.).


In particolare, le vendite di sigarette si sono ridotte del 5,7% (quasi 2 pacchetti in meno al mese acquistati da ciascun fumatore). La diminuzione delle vendite di sigarette negli ultimi 10 anni (2004-2013) è pari a circa il 25,1%. Il riemergere del fenomeno del contrabbando di sigarette può spiegare come questa consistente riduzione della vendita di sigarette acquistate legalmente non sia accompagnata da un'altrettanto consistente riduzione del numero di fumatori che è pressoché invariato dal 2010.
Guglielmo Lauro
(medico)

martedì 1 luglio 2014

Le spiagge sono un bene comune per eccellenza... tuttavia anche in estate i fumatori si fanno riconoscere!

A quanto pare c'è poco da fare, il fumo induce inevitabilmente a comportamenti scorretti e incivili.
Oramai è noto che il fumo di tabacco, attraverso la perdita di materia grigia cerebrale, conduce a disfunzioni dei processi decisionali e del controllo degli impulsi, nonché ad errori di attenzione e scarsa valutazione delle conseguenze delle proprie azioni. Le prime manifestazioni di queste alterazioni indotte dal tabagismo sono rappresentate, infatti, da comportamenti sconvenienti, scarsa considerazione del bene comune, e disinteresse nei confronti dei danni e dei fastidi che si arrecano ai non fumatori. Nel periodo estivo sono sotto gli occhi di tutti le spiagge disseminate di mozziconi, eppure i fumatori dovrebbero rendersi conto che le loro moleste tracce (cenere, cicche e pacchetti) non vanno abbandonate in mare e sulle spiagge. Da più parti leggiamo della nocività di questi residui che rappresentano uno dei rifiuti tossici meno smaltibili e tollerabili dalla Natura, tuttavia sulle spiagge continuano a vedersi una quantità enorme di cicche, bagnini che girano con la sigaretta accesa e bidoni dei rifiuti spesso inutilizzati. Nonostante numerosi i lidi attuano una pulizia serale con rastrelloni, puliscispiaggia a motore o veicolati da trattori, la maleducazione riemerge sempre …e spesso sotto forma di mozziconi. Neanche i parchi divertimenti per bambini sono esenti dal problema, difatti i genitori fumatori sono in grado di vanificare gli sforzi delle corpose squadre di pulizie che il più delle volte lavorano h24 in queste strutture.


Sarebbe piuttosto utile sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso campagne educative, progetti e interventi volti ad accrescere il senso civico. Per favorire la pulizia e il decoro delle nostre spiagge non bisogna aspettare che lo facciano i volontari delle associazioni ambientaliste, ma bisogna intervenire in prima persona, organizzarsi e armarsi non necessariamente di guanti e sacchetti …bastano anche palette e secchielli, così da coinvolgere anche i più piccoli, passando con loro una bella giornata di mare impreziosita da un sano senso civico! Le spiagge vanno preservate dai “regali” dei fumatori che sono in cima alla classifica dei rifiuti del Mar Mediterraneo (ultimo rapporto UNEP). Le spiagge sono un bene comune, e sono soprattutto benessere, divertimento e salute per i nostri bambini e quindi del nostro futuro.
Guglielmo Lauro
(medico)

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