mercoledì 5 giugno 2013

05.06.13 Giornata Mondiale dell'Ambiente - World Environment Day 2013: l'inquinamento da cicche di sigarette

Le cicche di sigarette sono uno dei principali inquinanti che i fumatori buttano via quotidianamente; esse impiegano da 1 a 5 anni per degradarsi disperdendo nel terreno e nell’acqua un’enorme quantità di sostanze tossiche: nicotina, benzene, gas tossici quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210, e acetato di cellulosa, la materia plastica di cui è costituito il filtro.
Pertanto, il tabacco oltre al danno alla persona (tossicità, dipendenza, malattie croniche, induzione tumorale, danni alla sfera riproduttiva) e all’economia (costi sanitari e sociali, contrabbando, criminalità, impoverimento e sfruttamento), è responsabile di cospicui danni all'ambiente: contaminazione di acqua, aria e suolo, impoverimento delle colture, deforestazioni, incendi, degrado del decoro urbano, etc.

Secondo uno studio dell'Agenzia Nazionale ENEA assieme ai ricercatori dell'AUSL di Bologna, si stima che  il quantitativo complessivo di sostanze che annualmente in Italia vengono immesse nell'ambiente con le cicche di sigaretta sia il seguente:
  • nicotina: 324 tonnellate
  • polonio-210: 1872 milioni di Bq
  • composti volatili: 1800 tonnellate
  • gas tossici: 21,6 tonnellate
  • catrame e condensato 1440 tonnellate
  • acetato di cellulosa: 12240 tonnellate.
Peraltro, come su accennato la pianta del tabacco impoverisce il terreno dove cresce, consentendo dopo il raccolto solo la coltivazione di tuberi ma non di grano e cereali, e poi non è consigliabile neanche coltivare tabacco per due anni consecutivi perché la produzione successiva sarebbe di pessima qualità. Perciò il sistema più facile per ottenere grandi e sistematiche produzioni di tabacco di eccellente qualità consiste nel reperire terreni vergini, ovvero abbattere foreste per fare posto a nuove colture. Si calcola che ogni anno si abbattono circa 2 milioni e mezzo di ettari di foresta per coltivare tabacco. Tutto questo accelera la distruzione del suolo, porta alla desertificazione, mette a rischio oltre 2 milioni di specie animali, e mette in crisi intere comunità locali.

Una stima approssimativa dell’ENEA ha calcolato che i fumatori inquinano l’aria in misura pari o superiore al traffico veicolare, perciò il Codacons (associazione dei consumatori) ha intimato provocatoriamente alle amministrazioni delle grandi città, quando il PM-10 supera il livello di guardia, di “bloccare” oltre al traffico veicolare, anche i fumatori. 


Una cicca è in grado di uccidere plancton e microrganismi utili all’ecosistema marino, e molte cicche intossicano e uccidono organismi più grandi. Ingerite in modo accidentale sono responsabili ogni anno della morte di almeno un milione di pesci, tartarughe e uccelli marini.
Dunque a chi attribuire la responsabilità di tale degrado ambientale se non ai fumatori? Chiaramente, in tema di tutela dell'ambiente è prioritario che le nostre scelte debbano essere più consapevoli.
Guglielmo Lauro
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