lunedì 15 agosto 2011

Fumo e aria fritta!

Avanza la tecnologia degli additivi delle sigarette, si pubblicizzano modi di fumare più ricercati, spacciati come stilosi o di nicchia, con restyling esclusivi dei pacchetti, per cui le minacciose scritte bordate di nero passano in secondo piano. I nostri occhi oramai si sono abituati ai vari health warnings "il fumo uccide”, "il fumo nuoce a chi mi sta intorno", etc. ... insomma abbiamo sviluppato una “tolleranza” a queste scritte che oramai non ci fanno più effetto.
Peraltro, è stato appurato che le campagne anti-fumo, se troppo aggressive, rischiano di essere controproducenti. Ricerche recenti hanno evidenziato che l'uso d’immagini molto inquietanti concepite per spaventare e disgustare il fumatore in modo da indurlo a smettere, essendo particolarmente impressionanti, provocano una reazione di evitamento difensivo per cui il fumatore cercherà di non osservarle distogliendo l’attenzione da esse (Leshner G, Bolls P, Thomas E: Scare' em or disgust 'em: the effects of graphic health promotion messages. Department of Strategic Communication, School of Journalism, University of Missouri, Columbia, MO 65211, USA. leshnerg@missouri.edu. Health Commun. 2009 Jul;24(5):447-58).
La Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco (FCTC) stabilisce che almeno il 30% della superficie dei pacchetti di sigarette debba essere occupata da una messa in guardia contro gli effetti nocivi del fumo; quindi alle strategie di marketing destinate alla vendita di sigarette non rimane che puntare alla superficie dedicata al naming e al brand con l’obiettivo di trasmettere al prodotto in qualche modo i desideri, le propensioni e le richieste del consumatore. Presto fatto!
Ecco che si uniscono i gusti del tabacco ai gusti sportivi con le sigarette "Napoli" i cui pacchetti ricordano le maglie della squadra di calcio, o si associano i gusti politici con le sigarette "Terre del Nord Padania" il cui pacchetto è di un bel verde Lega. Queste ultime sigarette sono attualmente disponibili solo nella provincia di Bergamo ma la “selezione dei migliori tabacchi della Val Padana” dal prossimo settembre sarà in commercio su tutto il territorio nazionale per cui non solo i “leghisti” accendendo una Padania postranno indurirsi la voce e le arterie, ma “il gusto unico e incorreggibile delle Terre del Nord” così come fascinosamente recita la confezione, sarà ahinoi disponibile su tutto il territorio nazionale.
Sembra che la pressione delle strategie di marketing relativamente ad un prodotto spazzatura alias droga legale come le sigarette trovi terreno fertile soprattutto in una società bombardata da spazzatura di ogni tipo: il cosiddetto junk food cibo spazzatura (fatto di patatine, merendine e piatti surgelati) che secondo recenti studi può provocare un effetto simile a quello delle droghe, lo spam o pubblicità spazzatura che invade fastidiosamente la nostra email, la perenne emergenza rifiuti con minidiscariche disseminate lungo i margini delle strade, l'incubo delle scorie nucleari da smaltire, la TV spazzatura che ci propina salotti televisivi con i vip del momento (un campionario di superficialità fra tronisti, veline, gieffini e figuranti vari), per non parlare dei reality con gente (della sottospecie di cui sopra) che litiga e si vende all’insegna della spettacolarizzazione.
È come una giostra costruita nel bel mezzo di un letamaio: chi sta a guardare si prende gli schizzi… schizzi di ignoranza, conformismo, maleducazione, indifferenza e via dicendo; così la sudditanza alle mode e la carenza di valori contraddistingue una società fondata sull’apparire piuttosto che sull’essere. 



E i modi di essere degli anni Settanta e Ottanta saccheggiati a piene mani soprattutto nell’esplicita consuetudine al fumo di sigaretta aleggiano, come insopprimibile retaggio, nella società attuale tanto da ricordare i personaggi di disarmante insulsaggine tratti dal film Zoolander (2001, efficacissima e graffiante satira sul mondo di oggi) di cui si allega breve video.

martedì 2 agosto 2011

Ricordarsi dei fedeli amici a 4 zampe non significa solo non abbandonarli quando si va in vacanza, ma anche non farli subire il fumo dei loro padroni

Il fumo passivo non nuoce soltanto alla salute delle persone che ci stanno intorno, ma è particolarmente pericoloso per il benessere dei nostri fedeli amici a quattro zampe (1,2,3,4,5,6). A quanto risulta da una recente ricerca, pare che in molti casi l’amore indirizzato ai cuccioli da parte dei loro padroni fumatori superi quello rivolto a sé stessi, costituendo un valido stimolo a smettere di fumare (7). Sembra proprio che molti proprietari di animali domestici inconsapevoli dell’effetto deleterio delle sigarette sulla salute dei loro cuccioli, si siano però convinti a smettere di fumare quando hanno appreso che un ambiente impregnato di fumo è particolarmente tossico per questi ultimi (7).
L’esposizione al fumo di sigaretta provoca danni al DNA innanzitutto al tessuto oro-faringeo dei cani (8).
Le componenti rilasciate dall’emissione del fumo hanno un peso specifico per cui tendono a depositarsi sul pavimento dove abitualmente i cani stazionano, aspirando, dunque, queste sostanze; inoltre va considerato che essi sono soliti leccarsi il pelo, altra superficie dove le sostanze nocive si possono depositare con facilità. Secondo detto studio un fumatore su tre smetterebbe di fumare sapendo che il fumo passivo danneggia il proprio animale da compagnia e un fumatore su dieci chiederebbe ad altri fumatori conviventi di smettere per lo stesso motivo (7).
Il fumo passivo è stato associato a tumori linfonodali, nasali (9) e polmonari (10,11), oltre ad allergie, patologie oculari e cutanee e problemi respiratori sia nel cane sia nel gatto spesso ancora più vulnerabile. I cani con alti livelli di esposizioni al fumo di tabacco presentano un rischio significativamente maggiore di sviluppare dermatite atopica rispetto ai cani non esposti (12). Inoltre, i cani a muso lungo, quali collie e levrieri, se vivono in un ambiente di fumatori vedono raddoppiata l’incidenza di tumori al naso (13).
Dunque, avere un cane può aumentare la motivazione a smettere di fumare perché i proprietari di cani oltre a preoccuparsi della salute e del benessere del proprio animale domestico sono catturati dalle sue manifestazioni di affetto e dalle sue necessità (le dovute passeggiate, la spazzolatura quotidiana, etc.). Cosicché smettere di fumare può non solo migliorare la salute del proprietario, ma anche permettergli di godere di più tempo e di una migliore qualità di vita con il proprio cane.

1. Hill G: Do not smoke in front of your dog. Calif Med. 1971 Jan;114(1):44.
2. Roza MR, Viegas CA: The dog as a passive smoker: effects of exposure to environmental cigarette smoke on domestic dogs. Centro Veterinário do Gama. marcelo.roza@apis.com.br. Nicotine Tob Res. 2007 Nov;9(11):1171-6.
3. Hovell MF, Irvin VL: The public health significance of ETS exposure to dogs and other pets. San Diego State University, Graduate School of Public Health, and Center for Behavioral Epidemiology and Community Health, San Diego, CA 92123, USA. mhovell@projects.sdsu.edu. Nicotine Tob Res. 2007 Nov;9(11):1067-9.
4. Bertone-Johnson ER, Procter-Gray E, Gollenberg AL, Ryan MB, Barber LG: Environmental tobacco smoke and canine urinary cotinine level. Department of Public Health, School of Public Health and Health Sciences, University of Massachusetts, Amherst, MA, USA. ebertone@schoolph.umass.edu. Environ Res. 2008 Mar;106(3):361-4. Epub 2007 Oct 22.
5. Drobatz KJ, Walker LM, Hendricks JC: Smoke exposure in dogs: 27 cases (1988-1997). Department of Clinical Studies, School of Veterinary Medicine, University of Pennsylvania, Philadelphia 19104-6010, USA. J Am Vet Med Assoc. 1999 Nov 1;215(9):1306-11.
6. Cummins D: Pets and passive smoking. BMJ. 1994 Oct 8;309(6959):960.  
7. Milberger SM, Davis RM, Holm AL: Pet owners’ attitudes and behaviours related to smoking and second-hand smoke: a pilot study. S Milberger, Center for Health Promotion and Disease Prevention, Henry Ford Health System, 1 Ford Place, 5C, Detroit, Michigan 48202-3450, USA; smilber1@hfhs.org. Tob Control 2009;18:156-158  doi:10.1136/tc.2008.028282.
8. Natalia Pérez et al.: Exposure to cigarette smoke causes DNA damage in oropharyngeal tissue in dogs. Mutat Res Genet Toxicol Environ Mutagen. 2014.
9. Reif JS, Bruns C, Lower KS: Cancer of the nasal cavity and paranasal sinuses and exposure to environmental tobacco smoke in pet dogs. Department of Environmental Health, Colorado State University, Fort Collins 80523, USA. Am J Epidemiol. 1998 Mar 1;147(5):488-92.
10. Gerde P, Muggenburg BA, Stephens T, Lewis JL, Pyon KH, Dahl AR: A relevant dose of 4-(methylnitrosamino)-1-(3-pyridyl)-1-butanone is extensively metabolized and rapidly absorbed in the canine tracheal mucosa. Lovelace Respiratory Research Institute, Albuquerque, New Mexico 87185, USA. Cancer Res. 1998 Apr 1;58(7):1417-22.
11. Olsen J: [Passive smoking and lung cancer--among dogs]. Aarhus Universitet, Institut for Epidemiologi og Socialmedicin. Ugeskr Laeger. 1992 Nov 23;154(48):3430-1.
12. Ka D, Marignac G, Desquilbet L, Freyburger L, Hubert B, Garelik D, Perrot S: Association between passive smoking and atopic dermatitis in dogs. Food Chem Toxicol. 2014 Apr;66:329-33.
13. Reif JS, Bruns C, Lower KS: Cancer of the Nasal Cavity and Paranasal Sinuses and Exposure to Environmental Tobacco Smoke in Pet Dogs. Am. J. Epidemiol. (1998) 147(5): 488-492.


Altro aspetto correlabile in qualche modo al fumo dei padroni sono i casi di accidentale ingestione di cannabinoidi (pezzetti di hashish) da parte dei loro cani e che secondo quanto recentemente riportato dall’agenzia di stampa adnkronos costituisce un fenomeno in crescente aumento. Il problema più grave è il totale silenzio dei proprietari dei cani, che per vergogna o per paura di denuncia, non rendono possibile una corretta anamnesi per un tempestivo trattamento.

I cannabinoidi nel cane possono determinare un effetto eccitante o talvolta sedativo con dilatazione pupillare, il cane tende a barcollare e a vomitare. Se l'ingestione è recente si può procedere con una lavanda gastrica, altrimenti si forniscono ossigeno, fluidi e terapie di sostegno, grazie alle quali si spera di uscire dall'emergenza entro 24 ore. In generale, però, le possibilità di salvare il cane dipendono dalla dose di droga ingerita e dalla tempestività dell'intervento.

Janczyk P, Donaldson CW, Gwaltney S: Two hundred and thirteen cases of marijuana toxicoses in dogs. Division of Pharmacology and Toxicology, Departement of Pre-Clinical Sciences, Faculty of Veterinary Medicine, Warsaw Agricultural University, 8 Ciszewskiego Street, 02-786 Warsaw, Poland. Vet Hum Toxicol. 2004 Feb;46(1):19-21.
Guglielmo Lauro
(medico)

lunedì 1 agosto 2011

Spiagge libere dal fumo: valorizziamo le nostre spiagge arginando il malcostume di abbandonare le cicche sulla sabbia

Si vanno sempre più diffondendo ordinanze che estendono il divieto di fumo nelle spiagge sull'esempio dei provvedimenti legislativi adottati dalla California, ove è ormai vietato fumare lungo quasi tutto il litorale da Los Angeles a San Diego. La tolleranza zero verso il fumo «stile californiano» sta facendo scuola non solo negli Stati Uniti ma anche in Paesi Europei (Francia, Spagna, Italia) ed extra-Europei (Egitto, Giappone, Libano). Se in Italia vietare il fumo in spiaggia sembra impossibile, almeno si possono evitare i mozziconi nella sabbia che sporcano e inquinano. A titolo indicativo si riportano i tempi medi di degrado nelle acque marine dei prodotti legati al fumo che rappresentano gli inquinanti più diffusi nei nostri mari: occorrono mediamente da 1 a 5 anni per smaltire un filtro di sigaretta, circa 6 mesi per un fiammifero e da 100 a 1000 anni per un accendino di plastica.
Una bella iniziativa è stata quella quella dell'associazione ambientalista Marevivo che, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e del Corpo delle Capitanerie di Porto, ed il supporto del SIB (Sindacato Italiano Balneari), ha lanciato la campagna “Ma il mare non vale una cicca?”. Lo scopo della campagna è quello di tutelare i circa 8mila chilometri di coste italiane che rischiano di essere inquinati dai troppi mozziconi. Il 6 e il 7 agosto gruppi di volontari percorreranno, anche a bordo di gommoni, gli ottomila chilometri di coste italiane per offrire ai bagnanti delle oltre 300 spiagge coinvolte diversi gadget. Verranno distribuiti 100mila posacenere tascabili, lavabili e riutilizzabili e un piccolo vademecum sui tempi di degrado in mare dei principali oggetti abbandonati in spiaggia, tra cui lattine e bottiglie.
La spiaggia è un posto dove si dovrebbe respirare aria pulita, lontano dallo smog quotidiano, quindi cerchiamo di non inquinare anche quell'aria di mare che fa bene a tutti noi! 
Guglielmo Lauro
(medico)

Nei Paesi di fede islamica grazie al Ramadan molti riescono a smettere di fumare

Tradizionalmente nei paesi musulmani fumare rappresenta spesso un aspetto dell’ospitalità, e non offrire sigarette ad un ospite, o rifiutarle, è considerato scortese o addirittura offensivo (1). Dunque, l’abitudine al fumo nei paesi di cultura islamica è estremamente diffusa nonostante le precise e più recenti indicazioni antifumo delle autorità legali e religiose (2).
Peraltro anche in tali Paesi si stanno facendo strada segni di promozione della salute con campagne antifumo: gli attivisti della salute stanno utilizzando il Ramadan come trampolino di lancio distribuendo presso le moschee cerotti e farmaci antifumo diffondendo appelli come  “Smettere di fumare per il Ramadan, smettere di fumare per tutta la vita” e celebrando pellegrinaggi liberi dal fumo (3).
In Egitto dove il problema del tabagismo è particolarmente sentito, i pacchetti di sigarette raffigurano immagini macabre, come uomini moribondi con maschere d’ossigeno, ci sono intere strutture alberghiere riservate a non fumatori e già dal 2010 spiagge libere dal fumo.
1) Pulerà N, Chaouachi K: Prevenzione: un ruolo per l’Islam?. Tabaccologia 1/2007.
2) Radwan GN, Israel E, El-Setouhi M, Abdel-Aziz F, Mikhail N, Mohamed MK: Impact of religious ruling (fatwa) on smoking. J Egypt Soc. Parasitol 2003; 33:1087-1101.
3) Aveyard P, Begh R, Sheikh A, Amos A: Promoting smoking cessation through smoking reduction during Ramadan. Addiction. 2011 Aug;106(8):1379-80. 
Guglielmo Lauro