domenica 26 giugno 2011

26 Giugno 2011: Giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga


Che sia eroina, cocaina, hashish, marijuana, nicotina, etc. si tratta sempre di sostanze che attivano il circuito cerebrale della gratificazione generando il meccanismo della dipendenza.

La medicina ufficiale dal 1988 ha riconosciuto che la nicotina dà dipendenza come altre droghe quali l'eroina e la cocaina (Report of the Surgeon General). Attualmente si ritiene che il fumo di sigaretta rappresenti la prima dipendenza in termini di incidenza e di patologie correlate.

Fortunatamente la maggior parte dei fumatori di sigarette si limitano alla dipendenza da nicotina, mentre per eroinomani e cocainomani il fumo di sigarette è molto diffuso. Per gli eroinomani vi è una forte associazione tra fumo di sigaretta e inalazione di eroina. Negli eroinomani inalatori il fumo di sigaretta viene utilizzato soprattutto per mantenere il “piacere dell'eroina”, a differenza degli eroinomani iniettivi che generalmente fumano meno e nei quali il fumo di sigaretta è legato principalmente alla percezione del "piacere della nicotina" (1). Inoltre, i soggetti con dipendenza da eroina sono notoriamente forti fumatori e mostrano una prevalenza di fumo di sigarette tra le più alte descritte in letteratura. Vari studi controllati hanno confermato che l'uso delle droghe, ma in particolare quelle ad azione oppioide, tendono ad indurre un'aumentata assunzione di nicotina e che i fumatori dipendenti da eroina fumano maggiormente nelle fasi in cui assumono eroina rispetto a quando sono in terapia farmacologica sostitutiva (2). Peraltro, i trattamenti volti alla cessazione del fumo sono tradizionalmente descritti come fallimentari, arrivando a descrivere lo smettere di fumare come più problematico, per questi pazienti, dello smettere con l'eroina (2).

I cocainomani rispondono di meno ai trattamenti ambulatoriali per la dipendenza da cocaina se fumatori; di qui l'importanza di offrire il trattamento antifumo soprattutto ai pazienti cocaino-dipendenti (3).




1) Liu S, Zhou W, Zhang J, Wang Q, Xu J, Gui D: Differences in Cigarette Smoking Behaviors Among Heroin Inhalers Versus Heroin Injectors. Nicotine Tob Res. 2011 Jun 13.
2) Lugoboni F, Pajusco B, Chimulera C, Moro L, GICS: Figli di nessuno: lo smoking status dei tossicodipendenti da eroina in terapia sostitutiva. Confronto con i fumatori della popolazione generale intenzionati a smettere. Tabaccologia 2011; 4:16-23.
3) Harrell PT, Montoya ID, Preston KL, Juliano LM, Gorelick DA: Cigarette smoking and short-term addiction treatment outcome. Drug Alcohol Depend. 2011 Jun 1;115(3):161-6.

vedi anche:

Guglielmo Lauro
(medico)

domenica 12 giugno 2011

Quando fumi incrementi il lavoro minorile nei Paesi in via di sviluppo. 12 Giugno: Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile / World Day Against Child Labour


Secondo le statistiche più recenti dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) si stima che nel mondo 115 milioni di bambini sono coinvolti in lavori pericolosi, ossia lavori che, per loro natura o per le circostanze in cui sono eseguiti, sono in grado di pregiudicare la loro salute, la loro sicurezza ed il loro morale. Dunque invece di andare a scuola o giocare, lavorano! Lavorano nei campi, nelle discariche, sulla strada, ovunque vi sia l'opportunità di guadagnare qualcosa per aiutare la famiglia. Anche se è impossibile conoscere con precisione quanti bambini lavorano nelle piantagioni del tabacco, si stima che in alcuni dei principali paesi coltivatori (Argentina, Brasile, Cina, India, Indonesia, Kyrgyzstan, Malawi e Zimbabwe) le percentuali più elevate di lavoro minorile si collochino proprio nelle industrie del tabacco.
Le multinazionali del tabacco spesso approfittano dell’assenza di leggi sulla sponsorizzazione delle sigarette nei Paesi emergenti, promuovendo il fumo in modo molto aggressivo e accattivante soprattutto tra i giovani. Il prezzo basso delle sigarette contribuisce a diffonderle tra le persone più povere, compresi i bambini. Il 76% dei fumatori del mondo vive proprio nei Paesi in via di sviluppo dove le aziende si accordano tra loro per pagare il meno possibile gli agricoltori che coltivano le foglie di tabacco, che a loro volta ricorrono spesso al lavoro minorile per ridurre i costi. SI STIMA CHE ADDIRITTURA IL 72% DEI BAMBINI SI OCCUPI DELLA LAVORAZIONE DEL TABACCO. Peraltro, in Malawi migliaia di coltivatori di tabacco, tra cui moltissimi bambini, sono ridotti alla condizione di schiavitù dai loro padroni, che decidono ogni aspetto della loro vita. 
In India circa 44 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni lavorano in condizioni di quasi schiavitù, spesso “affittati” dai loro stessi genitori a imprese industriali o mediatori che ne sfruttano il lavoro fino al limite delle possibilità. Molti di loro lavorano nelle fabbriche che producono “bidi”, la tipica sigaretta indiana che viene preparata a mano, una a una: arrotolata, riempita di tabacco, chiusa, annodata. Dalle testimonianze dei bambini “sfruttati” si viene a conoscenza dei massacranti turni a cui vengono sottoposti: anche 18 ore al giorno di lavoro in ambienti estremamente pericolosi e a continuo contatto con sostanze nocive. Tali condizioni non solo compromettono la loro salute (aumentano la probabilità di malattie, ferite, ustioni, avvelenamento da nicotina, malnutrizione) ma a volte sono talmente pericolose da mettere a rischio la loro vita. Dunque, smettere di fumare migliora la tua salute, il tuo futuro, ma non solo…
Guglielmo Lauro

domenica 5 giugno 2011

5 giugno 2011: Giornata Mondiale dell'Ambiente (WED) - Le sigarette non solo ci uccidono, ma provocano ingenti danni all’ambiente


Il tema scelto per la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2011 è “Le foreste: natura al vostro servizio” in quanto la giornata di quest’anno ricorre in coincidenza dell’Anno Internazionale delle Foreste indetto dalle Nazioni Unite. Con questo tema si intende mettere in risalto il valore essenziale ricoperto dalle foreste per il sostentamento della vita e l’intrinseco legame esistente tra la qualità della vita umana e la salute dell’ecosistema forestale.
Questo per ricordare che le sigarette non solo ci uccidono, ma provocano ingenti danni all’ambiente fra inquinamento, incendi e disboscamento.
Per la produzione e l'essiccazione del tabacco ogni anno vengono sacrificati 2,5 milioni di ettari di foresta. Uno studio recente dell'OMS ha concluso che nei Paesi in via di sviluppo circa il 5% del disboscamento generale è dovuto alla coltura del tabacco; così il Malawi (Africa) ha già distrutto un terzo delle sue foreste.
Nelle coltivazioni di tabacco vengono effettuate in soli tre mesi spesso oltre una quindicina di applicazioni tra pesticidi, fertilizzanti e antiparassitari. Queste sostanze, inoltre, uccidono gli insetti che si cibano di larve di zanzare responsabili della diffusione della malaria, provocando un riacutizzarsi di questa malattia. Peraltro, vengono utilizzati fertilizzanti a base di fosfato di calcio che al termine di una serie di reazioni chimiche, portano ad un deposito sulle foglie di polonio radioattivo e di piombo (il polonio-210 che si rileva nel fumo di sigaretta, deriva dall’uranio e dal decadimento del piombo-210; esso può essere rilasciato da certi tipi di terreno o derivare da precipitazione atmosferica, ma la causa principale sono alcuni fertilizzanti!).
Questo deposito, bruciato dalla combustione della sigaretta, entra nei polmoni, che nei fumatori presentano tassi di radioattività del tutto innaturali e una volta penetrato nell’apparato respiratorio viene trattenuto del muco bronchiale; a tale livello l’emissione di radiazioni alfa altera il materiale genetico (DNA) delle cellule con le quali viene a contatto, causandone la trasformazione neoplastica.
Il fumo di tabacco dannosissimo inquinante ambientale è classificato come cancerogeno di Gruppo A dall’EPA (Environmental Protection Agency) (il Gruppo A indica le classi di carcinogeni più pericolosi e per i quali non esiste un livello minimo sicuro di esposizione).
Fumare dunque alimenta un mercato che provoca gravi danni all'ambiente anche con gli incendi. Fra il 2005 e il 2007 sono stati undicimila gli incendi provocati dalla sbadataggine dei fumatori (e nel corso di tali incendi sono morte 520 persone mentre altre 1600 sono rimaste ustionate).
Allo scopo di arginare il problema degli incendi da cicche di sigarette (e che spesso costituisce oltre il 30% delle cause di incendi involontari), il 30 novembre 2007 i 27 Stati dell’UE hanno approvato una proposta della Commissione Europea che richiederebbe alle industrie del tabacco l’uso di carta fuoco-ritardante in tutte le sigarette. La Commissione Europea ha riferito di avere chiesto formalmente al Comitato Europeo per la Standardizzazione (CEN), l'elaborazione di norme europee in attesa della vendita nei paesi della UE delle sigarette che si estinguono da sole in caso di abbandono. In Canada le sigarette antincendio (Fire Safe Cigarettes - FSC, dette anche Reduced Ignition Propensity (RIP) cigarettes, cioè con ridotta propensione alla combustione) sono obbligatorie dall'ottobre 2005. Nell’UE entro il 2011, le sigarette vendute dovranno essere obbligatoriamente dotate di dispositivo auto-estinguente. Tale dispositivo dovrebbe essere costituito da delle bande di ispessimento (speed bumps) di circa 6 mm di larghezza e disposte ad intervalli di 20-30 mm lungo il cilindro di carta delle sigarette. Questi dispositivi impediscono all’ossigeno di raggiungere la zona di combustione, e comportano, in una certa misura, lo spegnimento automatico delle sigarette accese. 
 

Se avvisti un incendio chiama il 1515,
il numero verde del Corpo Forestale dello Stato


sabato 4 giugno 2011

Ospedale Monaldi: Azione Tabagismo (presentazione progetti regionali)

La Campania si conferma una delle Regioni con elevata percentuale di fumatori e, relativamente al rispetto del divieto di fumo nei luoghi pubblici e negli ambienti di lavoro, si posiziona nettamente al di sotto della media nazionale. Gli Atti della Regione (parte I) pubblicati sul BURC n. 32 del 27.05.11 ne segnalano in dettaglio le cifre e non c’è da andarne fieri. Tuttavia la Regione nell’Area Programmi (Piano Sanitario Regionale 2011-13) ha voluto puntare molto sulla prevenzione attraverso una serie di progettualità con particolare riferimento agli aspetti connessi agli “stili di vita”. 



Nell’ambito della giornata dedicata all’Azione Tabagismo il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera “dei Colli”, Antonio Giordano, ha tenuto a sottolineare la deprecabilità e l’incoerenza di medici che fumano sul posto di lavoro, una realtà purtroppo spesso presente nelle strutture sanitarie Campane.

Un argine a questa inaccettabile situazione si spera possa derivare dall’azione progettuale sui luoghi di lavoro “Respiriamo liberi” presentato dalla dott.ssa Maddalena Falciani CAF dell’ASL Salerno.



Per un’azione coordinata e compatta dei Centri Antifumo il dott. Antonio Perillo CAF dell’ASL NA3 sud attraverso l’azione progettuale “dalla cartella clinica al patient file” porterà avanti lo sviluppo di strategie comuni da adottare nei vari CAF.



La “Prevenzione del tabagismo nella popolazione generale per interventi dei MMG e altri operatori della salute” è l’azione progettuale volta essenzialmente a sensibilizzare i MMG con l’impegno del dott. Michele Mastroberardino dell’AO Moscati di Avellino.



Per la prevenzione del fumo di tabacco nei giovani con interventi nelle scuole e nei luoghi di aggregazione se ne occuperà il dott. Luigi Brancaccio dell’AO dei Colli e che ha provveduto a organizzare l’incontro della Giornata Mondiale Senza Fumo presso l’Aula Magna del Monaldi.



Presente all’ingresso dell’Aula Magna del Monaldi lo stand FeDerSerD col materiale informativo. 
Guglielmo Lauro

mercoledì 1 giugno 2011

Smettere aiuta gli altri a smettere


In merito all’obiettivo “SerT senza fumo” proposto nell’ambito dei SerT della ex ASL CE/2 (v. post del 15 marzo 2011: "Lettera aperta ai direttori...") si è registrata una riduzione del fumatori di circa il 10% e con un sensibile miglioramento della salubrità nei suddetti ambienti di lavoro per il rispetto del divieto di fumare. Si coglie l'occasione per complimentarsi con gli operatori che hanno smesso  di fumare,  per incoraggiare quelli che ci hanno tentato ma ci ritenteranno, e per ringraziare tutti coloro che pur non sentendosi ancora pronti a smettere rispettano e fanno rispettare chi non fuma
Guglielmo Lauro