lunedì 10 gennaio 2011

X Giornata nazionale per i diritti dei non fumatori

Si celebra oggi in Italia la Giornata nazionale per i diritti dei non fumatori, promossa da 64 organizzazioni, tra cui Gea, Sitab e Lilt; è stata fatta coincidere con la data di entrata in vigore (10 gennaio 2005) del divieto di fumare nei luoghi chiusi di lavoro e di svago.
È noto che il tabacco uccide quasi 6 milioni di persone ogni anno, di cui 600 mila sono non fumatori esposti al fumo passivo. Il 90% dei tumori polmonari è dovuto al fumo di sigaretta. Ovviamente i più colpiti sono i forti fumatori (1 pacchetto o più al giorno), ma si possono ammalare di questa spesso fatale patologia anche persone che non hanno mai fumato ma che grazie al fumo di colleghi, amici o parenti (cioè il cosiddetto fumo passivo) hanno inalato dosi consistenti di cancerogeni. Il fumo passivo è al terzo posto, dopo il fumo attivo e l'alcol tra le cause prevenibili di morte e nei fumatori passivi il rischio di ammalare di cancro polmonare aumenta del 20-30%.  
Detto anche "second hand smoking" (fumo di seconda mano), il fumo passivo costituisce il principale inquinante degli ambienti chiusi. Se il fumo passivo è in definitiva dal punto di vista personale una questione di “rispetto” del non fumatore, dal punto di vista sociale diventa una questione di “diritto” perché la libertà del singolo finisce dove inizia la libertà degli altri.

Spesso, di fronte al problema del fumo passivo negli ambienti di lavoro, si cerca di minimizzare o, peggio, ignorare la questione come se non costituisse un problema. La verità è che il problema è talmente grosso che si preferisce evitarlo.
Guglielmo Lauro
(medico)