martedì 30 aprile 2013

Alcol e fumo nel mese della prevenzione alcologica

A conclusione del mese della prevenzione alcologica e nell'ambito delle attività di prevenzione delle dipendenze patologiche (alcol e fumo) nelle scuole è stato effettuato un intervento  articolato in due incontri presso la Scuola Secondaria Statale di I grado di Mondragone "Buonarroti - Vinci".

In tali incontri è emersa come sia diffusa l'assunzione di alcolici già tra i 12 e 13 anni, che corrisponde anche all'età in cui si iniziano a fumare le prime sigarette. Del campione esaminato circa il 50% dei maschi ed il 25% delle femmine bevono alcolici spesso in occasione delle uscite del sabato sera; lo fanno soprattutto per far parte del gruppo, oltre al fatto che il bere viene percepito come qualcosa di piacevole. Diversamente dal fumo di sigaretta, l'iniziazione al consumo di alcol avviene spesso in ambito familiare per cui è apparso opportuno proporre qualche ulteriore intervento rendendo partecipi genitori e insegnanti.

È stato sottolineato che quanto più giovani sono i consumatori di alcol, tanto maggiore è il rischio di sviluppare dipendenze. In effetti, negli adolescenti il fegato non riesce a metabolizzare l'alcol come nell'adulto e le strutture nervose, ancora immature, rischiano di essere compromesse tanto da scatenare una predisposizione a sviluppare anche altri tipi di dipendenze, dal gioco alla droga.
Recenti studi hanno rilevato che fino ai 25 anni la mielinizzazione, un processo neurale necessario per l'isolamento e maturazione delle fibre nervose cerebrali e per la corretta trasmissione dei segnali, deve ancora completarsi, rendendo i circuiti cerebrali, ancora in fase di strutturazione, più vulnerabili alle droghe (comprese le sigarette) e all'alcol (1).

1. Arain M, Haque M, Johal L, Mathur P, Nel W, Rais A, Sandhu R, Sharma S: Maturation of the adolescent brain. Saint James School of Medicine, Kralendijk, Bonaire, The Netherlands.Neuropsychiatr Dis Treat. 2013;9:449-61.
Guglielmo Lauro

7 commenti:

  1. se l'alcol produce effetti dannosi perché si vende o almeno perché non si fa come con i pacchetti di sigarette con delle scritte che informano dei danni derivanti dal loro consumo?

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  2. Bere alcolici statisticamente crea problemi o danni solo ad una minoranza di consumatori; e poi per l'alcol esiste anche un consumo che potremmo definire "alimentare" (un po' di vino durante i pasti lo ritroviamo nella nostra alimentazione mediterranea).
    Invece fumare è sempre e comunque dannoso per tutti anche come fumo passivo; il fumo di tabacco crea forte dipendenza e coinvolge un elevato numero di persone.
    Tuttavia è pur vero che anche se l'alcol coinvolge una minoranza dei consumatori in realtà si tratta di un gran numero di persone, attorno alle quali ce ne sono molte altre che sono i parenti, i figli, i genitori, i coniugi degli alcolisti, che subiscono pesantemente le conseguenze della malattia.

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  3. dott. Guglielmo Lauro29 maggio 2013 alle ore 14:46

    Secondo un recente studio (1) l'alcol sta lentamente prendendo il posto delle sigarette nei film. I ricercatori hanno analizzato 1400 film, tutti entrati nella classifica dei top 100, tra il 1996 e il 2009. Mentre le apparizioni del tabacco sono scese, quelle dell'alcol sono notevolmente aumentate. Pertanto bisognerebbe rinforzare gli interventi di prevenzione sull'alcol soprattutto in relazione alle allarmanti abitudini di consumo attualmente riscontrate negli adolescenti.

    1. Bergamini E, Demidenko E, Sargent JD: Trends in Tobacco and Alcohol Brand Placements in Popular US Movies, 1996 Through 2009. JAMA Pediatr. 2013 May 27:1-6.

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  4. Intervenire nelle scuole prima che i ragazzi inizino a fumare aiuta a non diventare schiavi del fumo. Lo dimostra un'indagine (1) realizzata dalla Cochrane Collaboration (progetto internazionale noprofit nato con lo scopo di raccogliere, valutare e diffondere le informazioni relative all'efficacia degli interventi sanitari). Probabilmente analoghi interventi effettuati sempre nelle scuole e volti a contrastare anche il preoccupante consumo di bevande alcoliche nei giovani potrebbero essere altrettanto efficaci.
    1) Thomas RE, McLellan J, Perera R: School-based programmes for preventing smoking. Department of Family Medicine, Faculty of Medicine, University of Calgary, Calgary, Canada. rthomas@ucalgary.ca. Cochrane Database Syst Rev. 2013 Apr 30;4:CD001293.

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  5. Alcune scuole hanno utilizzato contro il fumo nuove espressioni comunicative giovanili: quali il Flash Mob e lo Harlem Shake. Il Flash Mob è una modalità espressiva e coinvolgente; lo Harlem Shake è un fenomeno di Internet che negli ultimi mesi si è diffuso in tutto il mondo e consiste in un video di 30 secondi in cui un gruppo di persone, mascherate o munite di oggetti stravaganti, balla e si scatena con la canzone Harlem Shake come sottofondo.

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  6. Interventi che coinvolgono genitori e insegnanti dei ragazzi di scuola media in genere si limitano a proposte, ma poi non si concretizzano mai... sempre interventi a metà!

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    1. I dati riportati a seguito di interventi in varie scuole medie inferiori d'Italia sono grosso modo sovrapponibili: circa un terzo dei teenager beve birra, vino, alcopops (cioè bevande alcoliche mixate con succhi e aromi) e talora anche superalcolici; e di questi ragazzi diversi hanno già iniziato a fumare sigarette. Sebbene sia noto che i cattivi esempi possono favorire i comportamenti di addiction, è anche probabile che a casa le maglie del controllo siano un po' troppo larghe...
      Dunque, la considerazione che si fanno interventi a metà e non si interviene anche sui genitori è purtroppo una realtà... è più facile coinvolgere i giovani che gli adulti! Comunque uno dei prossimi impegni del Centro Antifumo sarà quello di coinvolgere insegnanti e genitori!

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