La prevenzione nei luoghi di lavoro accanto all’azione di controllo, valorizza la promozione della salute come strumento strategico innovativo per favorire la creazione e il mantenimento di ambienti di lavoro sani e che stimolino stili di vita sani.
Va osservato che arieggiare una stanza fumosa per quanto possa minimizzare l'odore di tabacco, elimina solo parzialmente le componenti chimiche di cui è fatto il fumo, ma la qualità dell’aria nei locali frequentati dal fumatori rimane pessima anche dopo che questi se n'è andato.
In alcuni stati americani, come ad esempio Pennsylvania e Dakota, è stato recentemente introdotto il divieto di assunzione negli ospedali per i medici che fumano. C'è chi propone di adottare tale provvedimento, piuttosto singolare, anche in Italia. Il prof. Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto Mario Negri di Bergamo, spiega le ragioni a favore. Eccole in sintesi:
- fumare sottrae risorse ad altri: il fumo è sempre meno una decisione individuale, perché, nei Paesi dotati di servizio sanitario pubblico come il nostro, chi si è ammalato in quanto fumatore, pesa sulle spese sanitarie, a svantaggio di chi si è ammalato non per propria causa;
- i medici devono dare l'esempio: le strutture sanitarie sono fatte non solo per curare, ma anche per prevenire le malattie e l'esempio del medico che fuma è molto grave, considerato che muoiono per causa del fumo, solamente in Italia, 70 mila persone l'anno, e non solo per cancro al polmone;
- il divieto costituirebbe un messaggio molto efficace contro il fumo: il fatto che gli ospedali assumano una decisione del genere aiuterebbe a capire meglio la gravità del problema.
Va osservato che, da un punto di vista della sicurezza, un ambiente di lavoro in cui si fuma si vengono a creare i seguenti rischi:
Un recente studio riporta il rischio relativo di incidenza del cancro al polmone in soggetti fumatori di oltre 20 sigarette al giorno (precisamente oltre 20 pack-years) ed esposti all'amianto; detto rischio è stato circa due volte superiore rispetto ai non fumatori (1). Dunque la strategia della cessazione del fumo di tabacco fra gli individui esposti alla polvere di amianto potrebbe potenzialmente avere effetti di promozione della salute (1).
Il secondo fattore di rischio per il cancro del polmone dopo il fumo è il radon. Si tratta di un gas radioattivo naturale che interagisce con il fumo di tabacco in modo più che additivo, e una delle zone con maggior presenza di radon in Italia è proprio la Campania.
A questo punto va fatta una considerazione: i programmi di cessazione tabagica sono più convenienti rispetto ai programmi di bonifica del radon e poi presentano un'ulteriore opportunità per ridurre il rischio di danni da radon per i fumatori.
1. Świątkowska B, Szubert Z, Sobala W, Szeszenia-Dąbrowska N: Predictors of lung cancer among former asbestos-exposed workers. Lung Cancer. 2015 Sep;89(3):243-8.
- Rischio infortunistico
- Rischio incendio
- Danni ad attrezzature (tastiere, unità centrale di PC, climatizzatori, etc.)
- Rischio da esposizione al fumo passivo
- Rischio di interazione tra fumo di sigaretta ed altre sostanze tossiche (il fumo può agire sinergicamente con le sostanze tossiche presenti nel luogo di lavoro causando un effetto moltiplicativo; soprattutto in presenza di varie fonti di inquinamento indoor: stampanti laser, fax, fotocopiatrici, nonché di inquinamento outdoor quale l’asbesto (Billings CG, 2000).
Un recente studio riporta il rischio relativo di incidenza del cancro al polmone in soggetti fumatori di oltre 20 sigarette al giorno (precisamente oltre 20 pack-years) ed esposti all'amianto; detto rischio è stato circa due volte superiore rispetto ai non fumatori (1). Dunque la strategia della cessazione del fumo di tabacco fra gli individui esposti alla polvere di amianto potrebbe potenzialmente avere effetti di promozione della salute (1).
Il secondo fattore di rischio per il cancro del polmone dopo il fumo è il radon. Si tratta di un gas radioattivo naturale che interagisce con il fumo di tabacco in modo più che additivo, e una delle zone con maggior presenza di radon in Italia è proprio la Campania.
A questo punto va fatta una considerazione: i programmi di cessazione tabagica sono più convenienti rispetto ai programmi di bonifica del radon e poi presentano un'ulteriore opportunità per ridurre il rischio di danni da radon per i fumatori.
1. Świątkowska B, Szubert Z, Sobala W, Szeszenia-Dąbrowska N: Predictors of lung cancer among former asbestos-exposed workers. Lung Cancer. 2015 Sep;89(3):243-8.
Guglielmo Lauro
(medico)
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