lunedì 1 agosto 2011

Spiagge libere dal fumo: valorizziamo le nostre spiagge arginando il malcostume di abbandonare le cicche sulla sabbia

Si vanno sempre più diffondendo ordinanze che estendono il divieto di fumo nelle spiagge sull'esempio dei provvedimenti legislativi adottati dalla California, ove è ormai vietato fumare lungo quasi tutto il litorale da Los Angeles a San Diego. La tolleranza zero verso il fumo «stile californiano» sta facendo scuola non solo negli Stati Uniti ma anche in Paesi Europei (Francia, Spagna, Italia) ed extra-Europei (Egitto, Giappone, Libano). Se in Italia vietare il fumo in spiaggia sembra impossibile, almeno si possono evitare i mozziconi nella sabbia che sporcano e inquinano. A titolo indicativo si riportano i tempi medi di degrado nelle acque marine dei prodotti legati al fumo che rappresentano gli inquinanti più diffusi nei nostri mari: occorrono mediamente da 1 a 5 anni per smaltire un filtro di sigaretta, circa 6 mesi per un fiammifero e da 100 a 1000 anni per un accendino di plastica.
Una bella iniziativa è stata quella quella dell'associazione ambientalista Marevivo che, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e del Corpo delle Capitanerie di Porto, ed il supporto del SIB (Sindacato Italiano Balneari), ha lanciato la campagna “Ma il mare non vale una cicca?”. Lo scopo della campagna è quello di tutelare i circa 8mila chilometri di coste italiane che rischiano di essere inquinati dai troppi mozziconi. Il 6 e il 7 agosto gruppi di volontari percorreranno, anche a bordo di gommoni, gli ottomila chilometri di coste italiane per offrire ai bagnanti delle oltre 300 spiagge coinvolte diversi gadget. Verranno distribuiti 100mila posacenere tascabili, lavabili e riutilizzabili e un piccolo vademecum sui tempi di degrado in mare dei principali oggetti abbandonati in spiaggia, tra cui lattine e bottiglie.
La spiaggia è un posto dove si dovrebbe respirare aria pulita, lontano dallo smog quotidiano, quindi cerchiamo di non inquinare anche quell'aria di mare che fa bene a tutti noi! 
Guglielmo Lauro
(medico)

4 commenti:

  1. Sulla base dei dati forniti dall'Istat, si è potuto osservare che negli ultimi 10 anni (da maggio 2001 a maggio 2011) uno dei servizi che ha subito il maggior incremento è stato il prezzo per l'accesso agli stabilimenti balneari che sono aumentati del 61%; una serie di rincari annuali che appaiono ingiustificabili se si osservano le spiagge sempre più una discarica di cicche di sigarette!!!
    (Fonte: Altroconsumo n. 251 settembre 2011)

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  2. I mozziconi delle sigarette hanno sostituito le conchiglie nelle spiagge

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    1. da stime recenti ogni metro quadro di spiaggia italiana contiene almeno 2 cicche di sigarette!

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